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Franco complimenti, i tuoi lavori sono sempre meravigliosi!!

Il "fato" ha voluto che il sor Franco abbia le manine "fatate".

A me intriga molto il tetto in alluminio e già  prima ho chiesto se tutte le 3300 lo hanno avuto, in questa livrea

non me lo sapreste dire?

Grazie. Ciao

Si scusa Carletto, mi era sfuggita la domanda; a me risulta di si, anche se (come logico) dopo pochissimo tempo, il rettangolone alluminio diventava....... lurido-oleoso.

Grazie, Franco. Allora mi sa che metto mano alla mia tripletta:-)

e chissà  se mi riuscirà  di fare il rostro paravacche così da diventare tripletta sarda.........

Carlo Cauli ha scritto:Grazie, Franco. Allora mi sa che metto mano alla mia tripletta:-)

e chissà  se mi riuscirà  di fare il rostro paravacche così da diventare tripletta sarda.........

Ottima idea!!!

spettacolare FRANCO i miei complimenti 101%

Per quanto riguarda il tetto delle automotrici ALn 668 vorrei dare un piccolo contributo inviando una foto della linea di produzione dell'OMECA di Reggio Calabria dalla quale si deduce che il tetto è tutto bianco panna.
Naturalmente dopo alcuni mesi grazie ai gas di scarico si creava una patina sulla parte centrale dell'imperiale che gli impianti di lavaggio automatici non asportavano, anche perchè questi erano adibiti al lavaggio delle parti visibili agli utenti cioè fiancate e testate. Vi erano anche impianti che effettuavano il lavaggio a mano ma anche questi erano limitati a fiancate e testate. Prima dell'entrata in officina per le revisioni veniva inoltre effettuato il lavaggio del sottocassa a mezzo lance ad alta pressione per asportare oli, grassi ed "altro" proveniente dalle ritirate.
Giovanni

aln668.1900 ha scritto:Per quanto riguarda il tetto delle automotrici ALn 668 vorrei dare un piccolo contributo inviando una foto della linea di produzione dell'OMECA di Reggio Calabria dalla quale si deduce che il tetto è tutto bianco panna.
Naturalmente dopo alcuni mesi grazie ai gas di scarico si creava una patina sulla parte centrale dell'imperiale che gli impianti di lavaggio automatici non asportavano, anche perchè questi erano adibiti al lavaggio delle parti visibili agli utenti cioè fiancate e testate. Vi erano anche impianti che effettuavano il lavaggio a mano ma anche questi erano limitati a fiancate e testate. Prima dell'entrata in officina per le revisioni veniva inoltre effettuato il lavaggio del sottocassa a mezzo lance ad alta pressione per asportare oli, grassi ed "altro" proveniente dalle ritirate.
Giovanni

Permettimi di dissentire Giovanni; a parte il fatto che la foto da te riportata in officina indica uno stato certo non FINALE di manutenzione (quindi la parte centrale in alluminio dovrebbe essere una fase ultimativa), ci sono DUE fatti che mi rendono sicuro del contrario:

1) il fatto che me le ricordo personalmente (parlo in particolare delle 3300) per averle viste dal vivo al tempo della consegna i primi giorni in deposito a Sulmona (le 3300 furono ideate essenzialmente per affrontare le dure rampe appenniniche abruzzesi)

2) In tutte foto che mostrano l' imperiale delle macchine (a parte le 1400-1500-1600-1800 fino ai primi anni 70, poi furono adeguate anche loro), si scorgerà  nettamente il rettangolo di alluminio che arrivava fino al ricasco delle cabine, che col tempo si oscurava per il lerciume; più un rettangolo dalle linee nette, precise, non dovute a sporcizia e basta, casomai quest'ultima col tempo rendeva la zona "scura" ex alluminio un pò più frastagliata. In ogni caso, per conferma a ciò, basta prendere la monografia LD ad esempio alle pagg. 1 di copertina (ricasco sopra la cabina), 6 foto a dx, 11 su una 1518, 75, 83 in alto a sx e chi più ne ha più ne metta, ci sono migliaia di foto in merito.

La cosa aveva inoltre un suo scopo ben preciso, che era quello di limitare l' assorbimento del calore del sole, che durante l' intero giorno rendeva infuocato l' interno del rotabile, un pò quello che avvenne nei primi anni 90 riguardo l' imperiale delle E646. Infuocati saluti.

Bellissimi interventi Franco!!!....del resto per te sono ormai una piacevole consuetudine.