Ciao colleghi!
Negli altri topics ho trovato molte info sui raggi di curvatura utilizzati, reali e non, su sopraelevazione della rotaia esterna, velocità max consentita in curva con rispettive formule di calcolo, ma non ho trovato info su come viene calcolato il raccordo parabolico tra i tratti curvi e rettilinei.
Ovvero, quel tratto di linea che dal rettilineo, in maniera progressiva e con raggio di curvatura in continua riduzione, introduce alla curva con il suo raggio di curvatura fisso e prestabilito.
Come si progetta e si realizza nelle ferrovie reali questo raccordo parabolico? E quindi, gli stessi procedimenti, si possono applicare anche alla ferrovia modello? Suppongo di si, almeno nella teoria…
i raccordi parabolici nelle curve
- Danilo Leone
- Assistente di Stazione
- Messaggi: 1245
- Iscritto il: domenica 31 luglio 2005, 11:53
- Interesse per i treni reali: Si
- Interesse per i treni in modello: Si
- Località: Catania
Re: i raccordi parabolici nelle curve
Il raccordo parabolico più dato dalla relazione (parabola cubica):
y=(x^3)/6RL
Dove:
R più il raggio della curva;
ed
L la lunghezza del raccordo, calcolata sulla base della sopraelevazione finale e della pendenza che si vuole imporre alla rotaia sopraelevata (2,0 ‰ per velocità fino a 75 Km/h; 1,5 ‰ per velocità fino a 100 Km/h; 1,0 ‰ per velocità superiori a 100 Km/h.)
Nel modellismo più possibile, ovviamente, utilizzare una formula analoga.. solo che credo sia più pratico fissare lo sviluppo del raccordo arbitrariamente o meglio rendendolo funzionale solo alla sopraelevazione massima (mantenendo, comunque, una pendenza non eccessiva ma senza vincolarlo alla "teorica" velocità massima)
per esempio con una pendenza del 2,0 ‰ per raggiungere una sopraelevazione di 2 mm (che in scala, se imposti sull'esterno della traversina, invece che sotto la rotaia, corrispondono ai 16 cm reali) si avrà uno sviluppo di 1,00 m... se si sale al 3,0 ‰ saranno sufficienti circa 66,00 cm .. ecc
Spero di non aver confuso le idee ..
y=(x^3)/6RL
Dove:
R più il raggio della curva;
ed
L la lunghezza del raccordo, calcolata sulla base della sopraelevazione finale e della pendenza che si vuole imporre alla rotaia sopraelevata (2,0 ‰ per velocità fino a 75 Km/h; 1,5 ‰ per velocità fino a 100 Km/h; 1,0 ‰ per velocità superiori a 100 Km/h.)
Nel modellismo più possibile, ovviamente, utilizzare una formula analoga.. solo che credo sia più pratico fissare lo sviluppo del raccordo arbitrariamente o meglio rendendolo funzionale solo alla sopraelevazione massima (mantenendo, comunque, una pendenza non eccessiva ma senza vincolarlo alla "teorica" velocità massima)
per esempio con una pendenza del 2,0 ‰ per raggiungere una sopraelevazione di 2 mm (che in scala, se imposti sull'esterno della traversina, invece che sotto la rotaia, corrispondono ai 16 cm reali) si avrà uno sviluppo di 1,00 m... se si sale al 3,0 ‰ saranno sufficienti circa 66,00 cm .. ecc
Spero di non aver confuso le idee ..
Danilo Leone
-
- Telegrafista
- Messaggi: 961
- Iscritto il: mercoledì 14 dicembre 2005, 13:56
- Interesse per i treni reali: Si
- Interesse per i treni in modello: Si
- Località: Alessandria
Re: i raccordi parabolici nelle curve
Applicare la realtà in scala più abbastanza complicato per via dello spazio a disposizione e per le misure molto piccole. Anche 1/2 di millimetro può rovinare il lavoro...
Nal mio costruendo plastico, anche per la mancaza di un "compasso gigante" ho fatto tutto a occhio, utilizzando 4 carrozze Z1 poste sul binario.
La cosa importante più l'inserimento in curva e l'inizio della sopraelevazione che, se non si fanno tante prove, risulterebbe, a causa del poco spazio, troppo violenta con effetto antiestetico sulle carrozze. Inoltre se si utilizzano carri lunghi a 2 assi (tipo hibllns o simili) si rischia, se la sopraelevazione più "violenta", di far deragliare il treno perchè nel passaggio da "piano" a "parabolico" non tutte le ruote si appoggiano sulla rotaia. Nel mio topic "il mio plastico" c'è qualche foto...
Nal mio costruendo plastico, anche per la mancaza di un "compasso gigante" ho fatto tutto a occhio, utilizzando 4 carrozze Z1 poste sul binario.
La cosa importante più l'inserimento in curva e l'inizio della sopraelevazione che, se non si fanno tante prove, risulterebbe, a causa del poco spazio, troppo violenta con effetto antiestetico sulle carrozze. Inoltre se si utilizzano carri lunghi a 2 assi (tipo hibllns o simili) si rischia, se la sopraelevazione più "violenta", di far deragliare il treno perchè nel passaggio da "piano" a "parabolico" non tutte le ruote si appoggiano sulla rotaia. Nel mio topic "il mio plastico" c'è qualche foto...
-
- Manovratore
- Messaggi: 393
- Iscritto il: giovedì 9 novembre 2006, 23:17
Re: i raccordi parabolici nelle curve
Anche il grande LePlat usava l'occhiometro!
Nella serie di articoli su Loco Revue dedicati al plastico di Ferbach (quello "grande"), il Maestro raccomandava espressamente di lavorare ad occhio; sosteneva che ciò che risulta gradevole, quasi sempre più funzionale - infatti gli articoli erano titolati "modelisme d' atmosphère".
Saluti,
Andrea Chiapponi - Gruppo "G. Capelleti"
Nella serie di articoli su Loco Revue dedicati al plastico di Ferbach (quello "grande"), il Maestro raccomandava espressamente di lavorare ad occhio; sosteneva che ciò che risulta gradevole, quasi sempre più funzionale - infatti gli articoli erano titolati "modelisme d' atmosphère".
Saluti,
Andrea Chiapponi - Gruppo "G. Capelleti"
-
- Capo Gestione
- Messaggi: 2837
- Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 15:21
Re: i raccordi parabolici nelle curve
Non credo che, per i contachiodi, sia tanto semplice riprodurre un raccordo parabolico: sui disegni reali , l'ascesa della rotaia esterna sul piano orizzontale, viene calcolata in parti millesimali fino al max di sopraelevazione di cm 16....per cui...mettetevi l'anima in pace e , come suggerito in precedenza, fate ad occhio.
- E656BB
- Assistente di Stazione
- Messaggi: 1640
- Iscritto il: giovedì 11 maggio 2006, 23:55
- Interesse per i treni reali: Si
- Interesse per i treni in modello: Si
- Epoche di interesse: IV
- Località: Torino
- Contatta:
Re: i raccordi parabolici nelle curve
grazie per le vostre risposte, molto esaudienti.
La mia questione, oltre che per l'aspetto puramente informativo, era rivolta per la progettazione del prossimo plastico, che dovrebbe presentare due curve alle estremità con raggi piuttosto ampi. A seconda dell'impostazione dei raccordi, verranno determinate anche le curve e il tratto rettilineo intermedio, oltre ad altri dettagli.
Nel mio primo plastico, che presentava una curva ampia all'uscita, anche io utilizzai come strumento di realizzazione l'occhio e 4 carrozze, con risultati decisamente buoni. Infatti, in qualsiasi punto della curva, i respingenti interni erano sempre in contrasto.
Ma adesso, per spingermi un po' più in là con il realismo e per ottenere un effetto di curvatura molto veritiero, ho cercato queste informazioni da voi
proverò a fare due calcoli con le varie formule e poi vedremo...
La mia questione, oltre che per l'aspetto puramente informativo, era rivolta per la progettazione del prossimo plastico, che dovrebbe presentare due curve alle estremità con raggi piuttosto ampi. A seconda dell'impostazione dei raccordi, verranno determinate anche le curve e il tratto rettilineo intermedio, oltre ad altri dettagli.
Nel mio primo plastico, che presentava una curva ampia all'uscita, anche io utilizzai come strumento di realizzazione l'occhio e 4 carrozze, con risultati decisamente buoni. Infatti, in qualsiasi punto della curva, i respingenti interni erano sempre in contrasto.
Ma adesso, per spingermi un po' più in là con il realismo e per ottenere un effetto di curvatura molto veritiero, ho cercato queste informazioni da voi
proverò a fare due calcoli con le varie formule e poi vedremo...
- Torrino
- Gestore
- Messaggi: 1802
- Iscritto il: sabato 1 aprile 2006, 19:09
- Interesse per i treni reali: Si
- Interesse per i treni in modello: Si
- Località: Fabriano
Re: i raccordi parabolici nelle curve
Occhiometro e...... 668 Vitrains, perchè sono, queste stronze, le più sensibili (uso un eufemismo) alla variazione di inclinazione del binario!
Comunque, per la mia esperienza e per quello che conta, io inclino il binario in curva di un solo millimetro, ponendo il listellino sotto la rotaia esterna. Certo se uno rappresenta un curvone da linea ad alta velocità può aumentare questo parametro.....
Comunque, per la mia esperienza e per quello che conta, io inclino il binario in curva di un solo millimetro, ponendo il listellino sotto la rotaia esterna. Certo se uno rappresenta un curvone da linea ad alta velocità può aumentare questo parametro.....
Ho finalmente scoperto come ci si firma!!!!
Ciao, Fabrizio Ferretti.
Ciao, Fabrizio Ferretti.